venerdì 10 dicembre 2010

Drappo di protesta contro crisi rifiuti a Napoli, il sostegno della Palmentieri


La vice responsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti : “I cittadini di Napoli e provincia non ne possono più delle promesse di Berlusconi e dei politici in generale”

“L’iniziativa del drappo nero gode della mia più totale solidarietà” . Così la viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti Licia Palmentieri apre il suo vivo commento alla notizia della protesta promossa dai Consorzi Borgo Partenope e Caracciolo Mergellina, contro la crisi dei rifiuti. Il lungomare da ieri è attraversato da un lungo drappo nero sorretto da dipendenti e titolari di ristoranti, bar e chalet del lungomare che per tutta la giornata sono rimasti chiusi e senza luci. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva promesso che entro sabato la città sarebbe tornata pulita ma nelle strade giacciono ancora 1800 tonnellate di spazzatura non raccolte.
“ Purtroppo la crisi di governo si rifletterà negativamente anche sulla situazione campana rendendo sempre più concreta l’ipotesi delle solite soluzioni straordinarie e passeggere che avranno il frutto di liberare strategicamente a orologeria la città dai rifiuti per i soliti motivi propagandistici ed elettorali e di rimandare così di un altro po’ una nuova esplosione del problema. Questo è il solito meccanismo al quale i cittadini assistono da così tanti anni, e temo che ormai abbiano smesso di farsi illusioni a riguardo. Il riscontro negativo colpisce tutta l’economia del capoluogo campano, come abbiamo visto dall’iniziativa degli esercenti di Mergellina. Una città che perde tragicamente le proprie risorse turistiche, che acquista una pessima fama all’estero nonché già drammaticamente flagellata da problemi di portata spaventosa come la disoccupazione, la criminalità e la generale carenza delle infrastrutture non può permettersi assolutamente di perdere anche il turismo.”
L’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro continua la sua attenta analisi affermando : “Se la concentrazione del premier e del governo non fosse del tutto assorbita dai problemi giudiziari e quindi da quelli politici del nostro presidente del consiglio si potrebbe sperare in un reale sforzo collettivo per creare, finalmente, gli interventi radicali e strutturali necessari alla non ripresentazione della crisi dei rifiuti. Anche la mancanza di coordinamento tra le amministrazioni comunale, provinciale e regionale credo stia facendo sentire il proprio peso. Purtroppo, però, tale situazione di disperazione da parte dei cittadini è stata, è e sarà sempre sfruttabile per occasioni elettorali fallimentari, come abbiamo visto un paio di anni fa. I cittadini campani dovrebbero imparare a non fidarsi più solo delle vuote promesse, del provvedimento provvisorio e pre-elettorale paragonabile ad una spalmata di bitume sulle voragini delle strade del posto, destinato a dissolversi poco dopo le elezioni.”
“Insomma - conclude la Palmentieri - bene protestare ma è necessario anche aprire gli occhi e pretendere che il politico di turno sia seriamente intenzionato a dedicarsi alle soluzioni reali e definitive dei problemi del territorio."

giovedì 2 dicembre 2010

Ronde cittadine a Castellammare, la Palmentieri critica il sindaco



COMUNICATO STAMPA

Ronde cittadine a Castellammare, la Palmentieri critica il sindaco

La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Ennesima iniziativa perbenista e superflua”

“L’impressione è che il sindaco abbia troppo tempo libero che gli consenta di focalizzare la propria attenzione su problemi del tutto marginali”. Così Licia Palmentieri, viceresponsabile campana dell’Italia dei Diritti, ha commentato la nuova ordinanza del sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, che ha istituito le c.d. “ronde cittadine”.
“Secondo la sua opinione – ha aggiunto la Palmentieri riferendosi ancora a Bobbio – il decoro pubblico può essere minato dalla lunghezza di minigonne e scollature o dalla presenza di chi si stende al sole sul lungomare. E adesso vorrebbe combattere le piccole illegalità attraverso le ronde cittadine”.
L’iniziativa, infatti, fa seguito al già molto discusso divieto di indossare minigonne, abiti succinti e pronunciare bestemmie che il primo cittadino stabiese ha disposto, di concerto con l’assessore alla Legalità e alla Sicurezza, Luigi Mamone, poco più di un mese fa.
“Stavolta – ha aggiunto la viceresponsabile regionale del movimento guidato da Antonello De Pierro – ho rilevato giuste obiezioni anche dal centrodestra, il suo stesso schieramento, sulla scarsissima utilità di questo provvedimento per contrastare la vera criminalità. Quando si risiede in un territorio in cui le stesse forze di polizia sono presenti in numero insufficiente e vivono una realtà di disagi e tagli dei finanziamenti, non si capisce come associazioni di ex combattenti ed ecologisti possano essere adeguatamente preparate ad agire”. Infatti, ad occuparsi delle ronde, si legge nell’ordinanza, dovrebbero essere: l’Associazione nazionale Carabinieri Italia, Associazione Protezione Verde pro natura, Associazione nazionale Marinai d'Italia, Associazione nazionale Combattenti guerra liberazione, Associazione Combattenti e reduci, Associazione ecologica culturale Protezione verde e Associazione Reparto operativo soccorso Stabia.
“Perché Bobbio intraprende sempre iniziative così discutibili da suscitare polemiche a livello nazionale? Che cos’è, propaganda? Non sarebbe forse più efficace occuparsi di problematiche più concrete come il drenaggio delle acque piovane o il problema dell’abusivismo edilizio? Insomma – ha concluso la Palmentieri – quest’ennesima iniziativa perbenista la trovo assolutamente superflua”.

martedì 23 novembre 2010

Fallimento del Governo su immondizia a Napoli, indignazione della Palmentieri


La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Ci sono stati due anni di tempo per risolvere i problemi del termovalorizzatore di Acerra e, invece, ci è toccato assistere ad un uso elettorale dello stesso con numerose menzogne sul suo nascosto malfunzionamento.”

Roma -“Il problema dei rifiuti riesploso a Napoli è un fallimento annunciato e francamente mi sorprendo dello stupore perché in questi due anni dovremmo sapere di avere ascoltato e visto solo propaganda e non vere soluzioni, veri interventi strutturali radicali.”
Così esordisce Licia Palmentieri, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, alla notizia che la visita dell’Unione Europea si è conclusa con la constatazione che dal 2008 nel capoluogo campano, nulla è cambiato rispetto alle promesse iniziali del governo.
“La spazzatura è stata raccolta e messa sotto il tappeto – prosegue la Palmentieri – utilizzando metodi in deroga alle normali procedure di smaltimento che avrebbero dovuto servire solo provvisoriamente per far fronte alla crisi e, invece, sono diventati prassi. Ci sono stati due anni di tempo per risolvere i problemi del termovalorizzatore di Acerra e, invece, ci è toccato assistere ad un uso elettorale dello stesso con numerose menzogne sul suo nascosto malfunzionamento.”
Ad oggi dunque, come traspare dalle parole della Palmentieri, il premier si trova costretto a ritornare sui suoi passi sia per quanto riguarda il termovalorizzatore di Acerra, mai stato in funzione e che doveva aggiungersi ad altri tre, e sia per la mancata realizzazione del numero delle discariche pattuite. D’altra parte quelle in funzione, Chiaiano (Napoli) e cava Sari (Terzigno) sono in uno stato di saturazione.
“A farne le spese non devono essere i cittadini – prosegue l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che risiedono nei dintorni di discariche rese legali per il rotto della cuffia o quelli residenti nei dintorni di un impianto mal funzionante ed altamente inquinante. Adesso, da poco, è ripartita la differenziata nelle provincia di Napoli e si preannunciano nuovi disagi perché i provvedimenti per questa nuova raccolta sono assolutamente assurdi e stanno già suscitando perplessità e fraintendimenti. Da un giorno all’altro, si vorrebbe applicare, su un territorio non abituato alla raccolta differenziata, una sorta di disciplina nordica senza procedere per gradi. Sono stati rimossi i bidoni dell’indifferenziato, che verrà raccolto solo due volte a settimana, col risultato che le buste sono esattamente per strada, esposte al passaggio di branchi di cani o di altri randagi isolati, quindi alla rottura ed allo spargimento del loro contenuto, senza considerare i numerosi nubifragi degli ultimi giorni, che non rendono certo la situazione più vivibile.”
Le tonnellate di immondizia che invadono la città partenopea e i paesi limitrofi, non possono non culminare nella presa di coscienza del fallimento del piano rifiuti. Ed è proprio interrogandosi sulle cause della questione che la Palmentieri rilancia la sua accurata analisi: “La fretta è cattiva consigliera soprattutto se è dettata da anni di trascuratezza e vuota propaganda elettorale. Vorremmo sapere che ha fatto Cesaro in questo tempo, con precisione. Che ne è degli impianti di compostaggio? Che ne è stato della certificazione del collaudo dell’impianto di Acerra? E queste sono solo alcune delle domande alle quali non è solo l’Unione Europea a pretendere delle risposte ma l’intero Paese”.

mercoledì 17 novembre 2010

Sagre e Festival in Campania con soldi europei, parla Di Mauro


Il viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “I fondi comunitari servono per affrontare le priorità impellenti, non per finanziare spettacoli televisivi”

Napoli, 17 novembre 2010 – Gli ispettori inviati dal ministero dell’Economia hanno evidenziato nel loro dossier di 236 pagine che gran parte dei fondi europei arrivati nelle casse regionali non sono stati utilizzati per attenuare il forte debito pubblico della regione, bensì per finanziare eventi culturali come la serata di Mare Moda Capri 2007, parte dello sceneggiato Capri 3, il premio Charlot e partecipazioni a fiere a livello europeo come Vinitaly, la Bit di Milano, il Vinexpo di Bordeaux, il Fruit logistica di Berlino, il Prowein di Dusseldorf.

“La nostra Regione ha da tempo delle priorità impellenti da affrontare e partecipare a fiere o finanziare serate e sceneggiati televisivi non credo siano tra queste. Troppo spesso i fondi europei sono utilizzati per attività poco produttive e fini a se stesse” ha sottolineato Angelo di Mauro Viceresponsabile dell’Italia dei Diritti per la Campania .

“L’unica giustificazione che si potrebbe dare ad un simile errato comportamento è che in Campania i fondi che arrivano sono pochi rispetto alla reale necessità del nostro territorio” ha proseguito l’esponente regionale del movimento guidato da Antonello De Pierro “ Bisognerebbe poter avere un salvadanaio in cui congelare il denaro ricevuto per poi poterlo utilizzare nel momento del bisogno, ma le leggi comunitarie prevedono che i fondi arrivati vengano utilizzati entro un determinato periodo di tempo, dopo il quale tornano automaticamente nelle casse europee ”.

martedì 19 ottobre 2010

Pomodoro italiano madeinchina sequestrato ad Angri, l’analisi della Palmentieri

La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Il danno d’immagine per la nostra nazione è enorme ma ancor più gravi sono le ripercussioni sull’agricoltura e sull’industria locale”


Maxisequestro di prodotti derivati dal pomodoro in Campania da parte del Nucleo antifrodi del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari, che ha agito su mandato del Gip del Tribunale di Nocera. Anche se ogni etichetta riportava la dicitura “prodotto italiano” i militari hanno scoperto che si trattava di beni alimentari provenienti dalla Repubblica Popolare cinese. Obiettivo del blitz uno stabilimento di produzione sito ad Angri, provincia di Salerno. Ingenti i quantitativi sequestrati: si trattava di 4.607 quintali di doppio concentrato di pomodoro, che una volta trattati avrebbero fruttato 931.978 barattoli da 150 grammi ciascuno, per un valore complessivo di circa 400mila euro.

“Mi unisco al plauso comune nei confronti di magistratura e forze dell’ordine - così all’indomani il commento di Licia Palmentieri viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti – L’economia della nostra regione, che non avrebbe alcuna necessità di importare prodotti grezzi da altri paesi, subisce danni ingentissimi da quelle che stanno diventando le nuove frontiere del malaffare, ovvero le frodi alimentari, la contraffazione dei farmaci e di altre tipologie merceologiche”.

Non sarebbe la prima volta che in Italia vengono riscontrate sofisticazioni simili, tuttavia, l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro ci fa intravedere scenari nuovi e preoccupanti: “Anche se non si è fatta menzione alcuna di un eventuale legame tra il proprietario dell’azienda in questione e la camorra locale, non dobbiamo dimenticare che la malavita si sta dedicando a tempo pieno all’attività di import-export, quasi a dimostrare che il traffico di droga, il racket e le rapine siano diventate attività criminali secondarie”.

“Il danno d’immagine per la nostra nazione è enorme – prosegue la Palmentieri – ma ancor più gravi sono le ripercussioni che a cascata incidono sull’agricoltura e sull’industria locale , penalizzando la componente onesta della società”.

mercoledì 29 settembre 2010

Aumento ticket sanitari in Campania, l’indignazione della Palmentieri

La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Nonostante la crescita della disoccupazione si decide di aggravare le spese a carico dei più deboli”


Napoli, 29 settembre 2010 – “Come se non bastasse l’aumento dell’Irap e dell’Irpef, un nuovo provvedimento si riversa sulle spalle dei cittadini della nostra regione, sotto forma di un ingiusto adeguamento del costo del ticket – questo è il commento amareggiato di Licia Palmentieri, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti – Nonostante i richiami all’allarme per il calo del potere d’acquisto degli stipendi e per la crescita della disoccupazione, si decide di aggravare ulteriormente le spese a carico dei più deboli.”
Il decreto, emesso dal presidente della Regione Stefano Caldoro, commissario della sanità, prevede un aumento di 2 euro a ricetta prodotta in regime di codice bianco, che va a sommarsi all’ulteriore ritocco effettuato nel 2004. Il rincaro complessivo, in alcune famiglie gravate dalla presenza di uno o più malati cronici, può raggiungere i 500 euro annuali.
“Non viene minimamente prevista la presenza di una diversa rete che si faccia carico di rispondere ai quesiti sanitari dei cittadini, dirottando i codici bianchi in maniera da non rallentare il lavoro agli operatori che si occupano dei casi più gravi. Si preferisce usare il deterrente per lodare un presunto recupero dell’evasione che può rivelarsi, al contrario, un nuovo invito all’evasione stessa – suggerisce l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - ancora una volta ad una politica di effettiva ristrutturazione del sistema sanitario, nella prospettiva di migliorarne la funzionalità e di recuperarne i costi inutili, ci si arrende e si cerca la via più facile, ovvero “mettere nuovamente le mani in tasca” ai cittadini, proprio ciò che da sempre il PdL ha proclamato di voler evitare e che non si sforza realmente di fare.”

venerdì 16 luglio 2010

Cosentino dimesso mantiene funzioni partito campano. La reazione di Di Mauro

Il viceresponsabile regionale dell’ l’Italia dei Diritti: “Le giovani leve politiche cercano nuove strade poco chiare”

Napoli, 16 luglio 2010 – “Nessuna sorpresa all’indomani delle dimissioni da Sottosegretario di Cosentino, che nonostante tutto, continuerà a occuparsi della componente PdL regionale. – questa l’amara constatazione di Angelo Di Mauro, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti – Tutto quello che è collegato al partito di maggioranza in regione e in Italia, è basato su fondamenta giuridiche poco chiare”.
L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro pone l’accento sull’inevitabile intreccio di poteri che permette la sopravvivenza e il primato in termini di voti, ad un partito come quello che ha espresso la persona di Stefano Caldoro al governo della regione. “Nessuno degli “associati” può prescindere dal collegamento e dalla accettazione più o meno tacita di pratiche non immacolate. Così come Berlusconi è riuscito a tamponare l’emergenza della monnezza, solo con il placet di clan camorristici, così le nuove leve politiche non disdegnano collusioni nuove e inusitate ma non troppo”
Il pensiero di Di Mauro va umanamente agli elettori confusi ed ingannati dalla promessa tradita di un nuovo corso politico, che per il momento di nuovo dimostra soltanto lo sviluppo di originali direzioni e tentativi di manovra deprecabili. “Non nego che Cosentino, come dicono molti suoi strenui difensori, possa essere una brava persona, ma quando il centro nevralgico dell’organismo è malato anche i suoi organi periferici lo sono”.

lunedì 5 luglio 2010

Lotta ai lidi illegali a Napoli, la Palmentieri plaude alle forze dell’ordine



La viceresponsabile campana dell’Italia dei Diritti: “Eccellente intervento contro l’illegalità che danneggia i cittadini ma il Comune metta a disposizione più spiagge libere per la popolazione”

“Dispiace che la fascia di popolazione evidentemente più colpita dalla crisi abbia come unica fuga dalla calura estiva i pochi tratti resi accessibili legalmente e che, di conseguenza, si rifugi a frotte presso i lidi organizzati abusivamente ma la lotta all'illegalità passa anche dalla rimozione degli stabilimenti balneari abusivi che violano le norme di sicurezza e le zone sottoposte a vincoli paesaggistici. Purtroppo, incidenti come il dramma di Ventotene, dove una frana del costone delimitante la spiaggia causò la morte di due ragazzine adolescenti, ci ricordano la concreta eventualità che altre sciagure possano verificarsi in zone non adibite alla sosta dei bagnanti”. Queste le parole della viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, Licia Palmentieri, alla notizia del maxi sequestro e sgombero di lidi abusivi in Campania nella zona di Posillipo, nell’area di Marechiaro e Nisida, dove gli esercenti non autorizzati facevano pagare un ingresso ai bagnanti dai 5 ai 10 euro e soprattutto invadevano zone protette da vincolo paesaggistico e potenzialmente pericolose per la caduta di massi. I gestori degli stabilimenti illegali sono stati denunciati per occupazione di suolo demaniale ed esercizio abusivo della professione. Spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Nell'ambito dell'operazione sono state sequestrate anche piattaforme-solarium non costruite a norma e i cittadini dovrebbero ringraziare la solerzia delle istituzioni nel proteggere la loro incolumità. Senza dimenticare che la vendita di derrate alimentari si verificava fuori controllo, magari con maggiorazione di prezzi nel peggiore sciacallaggio turistico o nella concreta possibilità di commercio di alimenti non sottoposti a controlli qualitativi. Oltre alla sicurezza della popolazione, tali operazioni sono volte anche alla prevenzione di attività che possano foraggiare in qualunque modo la criminalità organizzata, oltre alla necessità di tutelare un territorio dal turismo selvaggio. Auspico al più presto la messa in sicurezza e l’apertura di ulteriori zone attrezzate messe a disposizione della popolazione dal Comune stesso, vista la grande richiesta, anche se non possiamo dimenticare che il mare del golfo non rientra, purtroppo, tra le zone meno inquinate del Paese. Come disse qualcuno – conclude la Palmentieri - ‘il mare non bagna Napoli’. E’ lì ma è di difficile fruizione”.

mercoledì 9 giugno 2010

I clan dietro la scomparsa dei cassonetti a Napoli, l’ipotesi della Palmentieri


Napoli – 9 Giugno 2010. “Si tratta probabilmente di un messaggio che la camorra rivolge alle istituzioni, esibendo il conto dopo la tornata elettorale”. La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti Licia Palmentieri avalla l’ipotesi al momento al vaglio della Dda, sulle sparizioni di cassonetti dell’immondizia nei quartieri napoletani di Fuorigrotta, Pianura e Soccavo. Secondo i magistrati antimafia, che a riguardo hanno aperto un fascicolo d’inchiesta, dietro la scomparsa dei contenitori non ci sarebbero unicamente atti di teppismo e vandalismo isolato, ma la regia della criminalità organizzata interessata ai subappalti e alle speculazioni sul ciclo dei rifiuti. Scopo del disegno criminale sarebbe la creazione di una nuova emergenza rifiuti che, oltre a rappresentare un’opportunità di business per i clan, produrrebbe ulteriore dissenso della cittadinanza nei confronti dello Stato. Per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, una pesante responsabilità è in capo alle Amministrazioni pubbliche: “Il piano di smaltimento del Governo procede tra ritardi e inefficienze. L’inceneritore di Acerra non funziona con continuità, mentre nel giro di un anno i siti individuati per lo sversamento dei rifiuti saranno pieni”. La Palmentieri ravvisa una correlazione tra le difficoltà dello smaltimento, le recenti elezioni regionali e la scomparsa dei cassonetti, definendola “un fenomeno postelettorale tipicamente campano, con cui la camorra ricatta il Palazzo o eventuali candidati favoriti in campagna elettorale, chiedendo di allentare i controlli e ottenere subappalti e finanziamenti pubblici”. Nell’augurarsi che la magistratura faccia piena luce sulla vicenda, la viceresponsabile campana in conclusione mette in guardia dalle conseguenze sociali che un’eventuale nuova emergenza rifiuti potrebbe avere: “Lungi dall’attribuire alla criminalità organizzata la presenza dell’immondizia per le strade, la popolazione aumenterebbe la propria sfiducia e l’avversione nei confronti delle istituzioni statali, il tutto a vantaggio del consenso goduto dai clan camorristici”.

lunedì 7 giugno 2010

Allarme baby spacciatori a Napoli, il commento della Palmentieri


La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Piuttosto che puntare il dito verso chi denuncia queste situazioni, si dovrebbero proporre modelli di vita alternativi”


Napoli, 7 giugno 2010 – Nel 2009, su 266 persone arrestate per spaccio di droga undici erano minorenni. Non solo sedicenni e diciassettenni, ma anche infraquindicenni, con un caso limite, un ragazzino di soli quattordici anni. Secondo Licia Palmentieri, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti “si tratta di situazioni antiche che si protraggono da tempo, che anche Roberto Saviano aveva denunciato”.

“Quando nasci in zone come Secondigliano o Scampia – spiega la Palmentieri –, la camorra si propone quasi come organo assistenziale per i minori, oltre che come fonte di guadagno facile. I ragazzini sono allettati dall’idea di guadagnare molto e spesso sognano di diventare boss, senza in realtà rendersi conto che la camorra li sfrutta”, ha continuato la rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro, che ha poi concluso così: “Piuttosto che puntare il dito verso chi denuncia queste situazioni, si dovrebbero proporre modelli di vita alternativi per i ragazzi con una vera e propria azione politica, oltre che con lo stanziamento di fondi destinati a educare gli stessi. È vero che viviamo un periodo di crisi, ma non si può rimandare la vita di questi giovanissimi a quando questa sarà passata, perché ormai loro saranno cresciuti e sarà troppo tardi per recuperarli”.

giovedì 6 maggio 2010

Mare inquinato in Campania per 80 km, l’analisi di Di Mauro


Il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Ci si accorge del problema sempre troppo tardi, solo quando è già in corso l’emergenza”


Napoli, 6 maggio 2010 – “Il risultato di questi controlli è purtroppo scontato e ciò perché non c’è alcun interesse a voler modificare l’attuale situazione di degrado del mare”. Angelo Di Mauro, vice responsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, risponde pessimisticamente alla pubblicazione dei dati sull’inquinamento delle coste della regione. L’Arpac, Agenzia regionale protezione ambiente Campania, ha infatti reso noti i risultati dei primi test di monitoraggio delle acque marine della regione. Il quadro non è per niente incoraggiante, anzi, alla luce di una normativa che prevede parametri più rigidi, si può dire che la qualità dei litorali campani sia addirittura peggiorata. Il divieto di balneazione ha colpito 80 chilometri di costa, rispettivamente 40 in provincia di Napoli, 15,5 in quella di Salerno e 28 nel casertano. “Se i depuratori non funzionano, i porti non sono puliti e le acque nere vengono immesse direttamente in mare – prosegue Di Mauro - evidentemente c’è interesse a lasciare il contesto inalterato, perché tanto gli stabilimenti apriranno comunque anche se in maniera abusiva e la criminalità avrà il proprio tornaconto”. Ma alla radice, per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, c’è anche un problema di cultura della prevenzione: “Come per i rifiuti manca una qualsiasi pianificazione. Ci si accorge troppo tardi del problema, i programmi di investimento arrivano sempre quando c’è già una emergenza e, come nel caso dei depuratori, restano inattuati”.

martedì 4 maggio 2010

Disoccupati di Acerra protestano con roghi, Di Mauro teme il peggio


Il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Il lavoro è un diritto, non lo si può negare”



Napoli, 4 Maggio 2010 – “Attualmente la disoccupazione è un male italiano., infatti assistiamo sempre più spesso a reazioni forti dovute all’assenza di lavoro”. Commenta così Angelo Di Mauro, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, i roghi di pneumatici effettuati da gruppi di disoccupati in diverse zone di Acerra, in provincia di Napoli, per ottenere un incontro con il vescovo Giovanni Rinaldi che solleciti lo stato a un sostegno a reddito. “Le aziende private sono costrette a chiudere, creando disagi sia ai datori di lavoro che ai lavoratori – continua l’esponente del movimento di cui è leader Antonello De Pierro –. Pur riducendo al minimo i costi, le famiglie non riescono a vivere in maniera decente, poiché non ci sono opportunità professionali. Dunque il lavoro è una necessità impellente. Lo stesso vale per gli interventi assistenziali. Il problema è che anche se venissero aumentati, l’esistenza di un individuo non si può reggere solo su di essi. Lo dice la Costituzione: il lavoro è un diritto; eppure non c’è attenzione sulla sua carenza – termina Di Mauro –. In giro vedo segni di forte insofferenza e scene di questo genere saranno sempre più frequenti. Temo che nel futuro prossimo si verificheranno proteste dovute al ‘panico sociale’ che spero non siano mai armate”.

A Napoli blocco delle attività portuali, l’appunto di Di Mauro


Il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Tra l’Ammiragliato e i lavoratori si costruirà un nuovo equilibrio”



Napoli, 4 Maggio 2010 – “Come tutti i porti anche quello di Napoli vive una situazione delicata. È infatti evidente una rottura degli equilibri degli ammiragli e dei lavoratori”. Esordisce in questo modo il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, Angelo Di Mauro, in riferimento al blocco delle attività portuali nel Napoletano, con una manifestazione degli operatori della cantieristica che ha messo in tilt il traffico della città nella zona di via Marina. I manifestanti contestano la decisione presa dall’Autorità Portuale, che, senza consultare il comitato e con effetti retroattivi sulle cessioni demaniali, ha favorito un’altra filiera produttiva paralizzando così il lavoro di 1500 persone circa. “Gli operatori portuali sono sempre pronti alla protesta – continua l’esponente del movimento che fa capo ad Antonello De Pierro –, è evidente però che ci sia un vizio all’origine. L’ammiraglio non ha obblighi, può consultare i lavoratori, i quali ora hanno tirato troppo la corda. Di conseguenza le strutture esistenti hanno provocato molto e da ciò sono state generate le reazioni di protesta. Ovviamente – chiosa Di Mauro – questo è solo un atteggiamento provocatorio, a seguito del quale si cercherà di mantenere un equilibrio più calmo e tranquillo”.

lunedì 3 maggio 2010

Calabrese dice basta ad allarmismi su inquinamento coste salernitane, il commento di D’Angelo




Il responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “Chi di dovere garantisca controlli regolari e costanti sullo stato del nostro mare”

Napoli - “Ci auguriamo che i controlli da parte delle autorità preposte siano effettuati con costanza e regolarità”. E’ il commento di Aniello D’Angelo, responsabile per la provincia di Salerno dell’Italia dei Diritti, in relazione alle parole dell’assessore all’Ambiente del comune di Salerno Gerardo Calabrese che ha esortato la popolazione a smetterla con gli allarmismi sulla situazione relativa all’inquinamento delle coste cilentane, tristemente note alle cronache per la presenza di liquami riversati abusivamente in mare. “Salerno e le zone limitrofe alla città - continua l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - sono a forte densità industriale, ciò è causa della non balneabilità di gran parte delle nostre coste. Il controllo sullo stato dell’inquinamento dovrebbe essere di tipo preventivo e dovrebbe, inoltre, condurre alla chiusura da parte delle autorità di quelle attività che recano danni all’ambiente. Non bastano soltanto le esortazioni a smetterla con gli allarmismi. La regione Campania - conclude D’Angelo - deve puntare sullo sviluppo del turismo, obiettivo raggiungibile solamente attraverso un serio controllo ambientale”.

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venerdì 23 aprile 2010

Diffuso video raid camorristico a Pozzuoli, lo sfogo della Palmentieri


La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Le misure del Governo lasciano i criminali nell’impunità”

Napoli, 23 aprile 2010 - “Mentre il Governo sbandiera i provvedimenti del decreto sicurezza contro la criminalità organizzata, in Campania si vive un clima da far west e la camorra continua a fare ciò che vuole”. Questa l’amara constatazione di Licia Palmentieri, viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti, circa il raid al bowling di Pozzuoli, di cui ieri sono state diffuse le immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso in seguito all’arresto dei quattro autori. Motivi affettivi alla base del gesto che ha indotto Gaetano Palumbo ad irrompere, armato di kalashnikov, con altre tre persone nel locale frequentato da numerose famiglie.
“I motivi personali del boss stavano per causare una strage, ma - nota l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - fortunatamente tutto si è risolto solo in una grande paura. L’episodio fotografa però drammaticamente la situazione di estremo degrado che vive la Campania, dove i criminali si sentono liberi di agire impuniti”. Per la Palmentieri i militari non sono utili a garantire la sicurezza nelle città e i magistrati si trovano spesso isolati nel portare avanti la lotta alla criminalità organizzata:”Tutto ciò mentre il Governo - conclude la vice responsabile campana dell’Italia dei Diritti -, dopo aver tagliato i fondi alle forze di polizia, sta per fare un altro regalo alla camorra con il disegno di legge sulle intercettazioni”.

Bimba operata d’ernia muore a Napoli, lo sdegno della Palmentieri


La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “La politica economica del Governo non aiuta a ridurre il rischio di casi di malasanità”


Napoli, 23 Aprile 2010 - “La fatalità è inversamente proporzionale alla cura e alla diligenza impiegate dal personale sanitario per evitare complicanze postoperatorie”. Questo il commento di Licia Palmentieri, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, sull’ultimo possibile caso di malasanità. Vittima una bimba nigeriana di 4 anni che, entrata in sala operatoria per un banale intervento di ernia ombelicale, non si è più risvegliata. In attesa dell’autopsia, disposta dalla procura della Repubblica di Napoli per accertare eventuali responsabilità dei medici, l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro invita a riflettere sull’operato del Governo, che “tagliando i fondi, non aiuta certo a ridurre il fenomeno della malasanità. È assurdo - conclude la Palmentieri - che nel 2010 si muoia in strutture deputate alla cura e al miglioramento delle condizioni di salute della popolazione”.

mercoledì 21 aprile 2010

Nuovo condono edilizio in Campania, Di Mauro alza la voce

Il viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Il Governo legittima gli abusi e poi piange sulle sciagure che accadono”

Napoli – “Sicuramente i termini per il condono edilizio saranno nuovamente riaperti. In campagna elettorale si fanno tante promesse: spesso queste non vengono mantenute e le richieste che invece sono esaudite sono quelle più sbagliate”. E’ questo il commento del viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, Angelo Di Mauro, alla notizia che l’abbattimento delle costruzioni abusive nella regione è stato bloccato dopo la vittoria alle regionali della coalizione del centrodestra e che il governo emanerà un decreto di condono edilizio per il territorio napoletano già martoriato dall’abusivismo. “Il Governo, ogni volta che accade una sciagura parla di dissesto idrogeologico, piange sul latte versato, e continua a finanziare condoni edilizi. Tali provvedimenti possono essere presi – continua Di Mauro – ma sempre seguendo una condotta irreprensibile, invece anche stavolta sarà emanato un decreto che non seguirà un criterio preciso”. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro termina aggiungendo: ”Quando poi ci saranno situazioni di pericolo e di catastrofi idrogeologiche in queste zone spero che il Governo si assumi le sue responsabilità, condanni la solita edilizia spregiudicata e mandi in galera gli speculatori”.

Aumenti tassa rifiuti a Napoli, perplessità di Di Mauro


Il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Provvedimento che colpisce tutti e non risolve il problema”



Roma, 21 aprile 2010 - “Non si può pensare di risolvere il problema dei rifiuti in Campania, adottando queste decisioni che colpiscono indistintamente tutti”. Critico il parere di Angelo Di Mauro, viceresponsabile campano dell’Italia dei Diritti, sulla decisione della Provincia di Napoli di alzare il prezzo dello smaltimento dei rifiuti. Il provvedimento comporterà per i napoletani un aumento della Tarsu di circa l’8% ed ha scatenato un duro botta e risposta tra Provincia e il Comune, che lamenta il ritardo con cui l’atto è stato comunicato, a dieci giorni dall’approvazione del bilancio.
Nulla di nuovo per l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, secondo il quale “promesse e proclami fatti durante la campagna elettorale, sono stati rapidamente accantonati per lasciare spazio a direttive “dall’alto”, volte a mascherare il problema dei rifiuti, tutt’altro che risolto. In tutto ciò il passaggio di consegne tra Comune e Provincia in materia di raccolta e smaltimento dei rifiuti - conclude Di Mauro - costituisce un aggravante perché quest’ultima non riesce a garantire il medesimo capillare controllo rispetto alla prima. E ciò a discapito della raccolta differenziata che nelle periferie e nell’hinterland resta sconosciuta”.

martedì 30 marzo 2010

Vittoria del centrodestra in Campania, la Palmentieri bacchetta il Pd


La viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Il partito di Bersani ha commesso un imperdonabile errore di strategia”


Napoli - “Quella di Caldoro è stata una vittoria annunciata. Il piano del Partito Democratico di imporre un candidato interno alle proprie file si è rilevata una tattica sbagliata. La scelta di una guida regionale con procedimenti giudiziari a carico non poteva avere altro esito. Rifacciamoci al modello vincente di Vendola”.

Così Licia Palmentieri, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, analizza la vittoria del candidato presidente del Pdl alle elezioni regionali, Stefano Caldoro.

“Anche se abbiamo appoggiato De Luca, il Pd all’indomani delle elezioni deve fare autocritica, la scelta di un nome da proporre non deve necessariamente ricadere all’interno del partito stesso, piuttosto sarebbe stato più ovvio ricorrere ad un nome forte, ad una persona trasparente e pulita, capace di contare su un proprio bacino elettorale, come magari De Magistris – prosegue l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – È stata una svista imperdonabile non servirsi delle primarie per la scelta del nominativo più idoneo”.

giovedì 25 marzo 2010

A Napoli si comprano voti per 20 euro, Di Mauro analizza il fenomeno


Il viceresponsabile campano dell’Italia dei Diritti: “Segno che evidenzia un malcostume oramai radicato e difficile da estirpare”


Napoli - “Problematica antica che negli ultimi anni è stata in parte arginata, ma ora in vista delle prossime elezioni regionali sta nuovamente riesplodendo a livelli considerevoli. Capisco che chi sta morendo si attacchi a qualsiasi filo di speranza, ma la gente deve capire che la compravendita di voti elettorali è un reato, un illecito associabile alla corruzione”.

Con queste dichiarazioni Angelo Di Mauro, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, commenta i risultati apparsi nel dossier sul voto inquinato presentato dalla Federazione della Sinistra.
Emerge un listino prezzi per ottenere voti che parte dai 20 euro a persona nelle zone più degradate della città ai 50 euro per chi vive nei rioni centrali, sino ad arrivare a 150 euro per ricevere la garanzia di voto di tutto il nucleo familiare.
A questo si aggiungono anche promesse di lavoro e donazioni di generi alimentari.
Coinvolti nella vicenda entrambi gli schieramenti politici.

“Ci troviamo di fronte ad una situazione vergognosa difficile da sradicare. È giunta l’ora di smettere di fare politica in maniera imprenditoriale. Questi sono i risultati – tuona l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – La politica è un’altra cosa, deve approcciarsi in maniera differente ai bisogni dei cittadini, deve basarsi su un’etica morale, ma ad oggi – conclude Di Mauro – questa non c’è. Cominciamo con lo smascherare i responsabili di questi reati”.

mercoledì 17 marzo 2010

Ancora emergenza rifiuti a Napoli, il punto di Di Mauro


Il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti commenta l’effettiva mancata risoluzione del disagio sociale

“L’emergenza mai risolta e mai effettivamente monitorata nei suoi risvolti più imbarazzanti continua a palesarsi a discapito degli impotenti cittadini”. Usa queste parole il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti Angelo Di Mauro per commentare il ritorno dei cumuli di spazzatura e dei cassonetti in fiamme nel pieno centro di Napoli. “Nei mesi scorsi sono stati sapientemente allontanati i rifiuti dalle telecamere – incalza l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – ma oggi, come era prevedibile senza la realizzazione di siti adatti e senza un concreto accordo tecnico e politico, assistiamo al loro maleodorante ritorno. Il risultato di questa imbarazzante negligenza – conclude Di Mauro – è l’ennesimo colpo inferto alla fiducia della popolazione, ancora una volta colpita dalla cattiva politica e ingannata dall’ipocrisia della propaganda”.

martedì 2 marzo 2010

Camorra e amministrative in Campania, il punto di Licia Palmentieri

Napoli – A poche ore dall’acquisizione delle liste per le prossime amministrative, già si riempiono i fascicoli della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, riguardante i futuri candidati. “Il problema è trasversale, come per Angelo Brancaccio, che in passato è stato candidato nelle liste dei Democratici di Sinistra”. Così Licia Palmentieri, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, analizza il fenomeno ormai noto nel territorio.

I riflettori sono puntati sulla provincia di Caserta, che nella competizione elettorale è prima nella lista per il pericolo di infiltrazione mafiosa da parte del clan dei Casalesi, ma riguardano anche la candidatura del sindaco di Villa Literno, Comune reintegrato dal Tar di cui oggi il Consiglio di Stato discuterà il ricorso. “L’Italia dei Diritti auspica in una maggiore attenzione nella scelta dei candidati – continua la vice responsabile del movimento presieduto da Antonello De Pierro – i cittadini non devono sottostare più allo scambio di piaceri tra mafie e classe dirigente. Ci auguriamo, tra le altre cose, che il super potere di Nicola Cosentino, coordinatore regionale del Popolo delle Libertà, venga messo da parte. Cose del genere non devono più accadere. Non abbiamo ancora visto – conclude la Palmentieri – i risultati dei tanti proclami fatti a livello nazionale, sulla pulizia delle liste. La situazione è praticamente rimasta invariata”.

giovedì 25 febbraio 2010

Crimini ecologici controllati dal Capo Forestale a Napoli, interviene Di Mauro


Il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Salvaguardare l’ambiente dalla macro e micro delinquenza significa operare con preparazione”

“Il sistema di videosorveglianza già esiste nel parco di Somma, il problema è la gestione dell’impianto”. In questo modo Angelo Di Mauro, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, manifesta il suo disappunto circa la richiesta del sindaco Allocca di inserire anche il comune di Somma Vesuviana nel Napoletano nel progetto di controllo ambientale, che, attraverso un sistema di monitoraggio informatico, misura 24 ore al giorno l’inquinamento delle acque, dell’area, della meteorologia e della sicurezza delle infrastrutture e dell’ambiente. Tale iniziativa è stata presentata dal comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato, circa un mese fa, per il cosiddetto ‘Triangolo della morte’ che comprende Marigliano, Acerra e Nola. Spiega l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro: “Salvaguardare una zona aperta a discariche e appuntamenti criminali prevede una struttura idonea e un personale qualificato e non credo che la Polizia Forestale sia in grado di farlo. Ci sono molte aziende che si occupano dell’istallazione di impianti di videosorveglianza, quindi il primo problema è garantire gare ufficiali ed inoltre – conclude Di Mauro – c’è bisogno di ottime sale di controllo fornite di squadre tecniche adeguate e non di impianti morti perché abbandonati a se stessi”.

lunedì 22 febbraio 2010



Operazione anti-camorra nel casertano, il punto di D’Auria


Il responsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti si congratula con le forze dell’ordine per il lavoro svolto



“Un sincero plauso alle forze dell’ordine e alla magistratura”. Così Antonio D’Auria, responsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, commenta l’operazione di polizia che ha visto l’esecuzione di 30 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti esponenti del clan Farina – Martino, organizzazione criminale operante nel comune casertano di Maddaloni.
“Con immenso piacere apprendo che la lotta alla criminalità continua con vigore e intransigenza e nutro la comune speranza – aggiunge l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che si giunga a concreti risultati. Per una regione che estremamente necessita di regole universalmente rispettate e che ripetutamente diviene protagonista della cronaca più nera – conclude D’Auria – questa vittoria della legalità non può che essere vista come una rigenerante boccata d’ossigeno”.

martedì 16 febbraio 2010

Allarme smog e diossina a Napoli, lo sdegno della Palmentieri


La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “È necessario trovare delle soluzione alternative al problema degli inceneritori”.

Napoli – Medici in allarme in Campania per le ultime ricerche presentate all’Ordine di Napoli che documentano il crescente degrado ambientale e la conseguente diffusione di tumori e allergie nel territorio campano. Le cifre sono preoccupanti: un bambino su 500 si ammala di neoplasia e tra il 1998 e il 2002 è stato riscontrato un aumento del 3,2% l’anno di casi di cancro, specie in prossimità delle discariche. “La crescente produzione di smog nelle strade è un problema da non sottovalutare e la cui soluzione dovrebbe essere all’ordine dei giorno dei nostri governanti” afferma la viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti Licia Palmentieri.
E alla notizia di tracce di diossina riscontrate nel latte materno la Palmentieri dichiara: “È doveroso contrastare con forza l’abuso dell’impiego di inceneritori e promuovere metodi alternativi di riciclaggio di rifiuti. Non posso non condannare poi – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – gli incendi ai danni di numerosi cassonetti della città provocati come tutti ben sanno dalla camorra, con lo scopo di creare un clima di tensione e che contribuiscono certamente al deterioramento del nostro territorio”.

giovedì 11 febbraio 2010

Indignazione della Palmentieri per falsi rimborsi dei consiglieri campani


La viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Non è la prima volta che si verifica un caso simile, è ora di risolvere questo problema”

“È una vecchia consuetudine quella dei rimborsi gonfiati, di cui la politica attuale si deve liberare”. Così Licia Palmentieri, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, si pronuncia con amarezza a riguardo dell’indagine sui falsi rimborsi che vede coinvolti quattro consiglieri regionali di Napoli: Enzo Rivellini, Pietro Diodato, Luciano Passariello esponenti del Pdl, e Giuseppe Russo del Pd. Gli indagati sono accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato perché intascavano i rimborsi per le trasferte al Centro Direzionale, il complesso amministrativo della città partenopea.

“L’Italia dei Diritti appoggia sia la Magistratura, che fa un buon lavoro applicando la legge senza distinzioni, sia i cittadini affinché non si abusi dei propri diritti e non venga sprecato il denaro pubblico – chiosa la rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – il fatto che proprio Passariello, presidente regionale anticamorra, sia coinvolto nello scandalo dei rimborsi fittizi, nonostante dica di aver restituito una parte del denaro, è piuttosto grave”.

giovedì 28 gennaio 2010

Di Mauro su nuovi scontri tra manifestanti e polizia a Ischia


Il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti attacca la fallace politica edilizia, fonte d’esasperazione per la popolazione isolana


Da quando la procura di Napoli ha disposto lo sgombero e la demolizione di diverse abitazioni abusive in seguito a sentenza passata in giudicato, Ischia è divenuta protagonista delle pagine di cronaca per le forti tensioni tra le forze dell’ordine, inviate sull’isola per permettere l’esecuzione del provvedimento, e centinaia di manifestanti. La scorsa notte alcuni dimostranti a volto coperto hanno risposto alla carica della polizia con bastoni e pietre ferendo non gravemente alcuni agenti.
“E’ sempre doveroso condannare la violenza dei cittadini nei confronti dei tutori dell’ordine”, afferma il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti Angelo Di Mauro, che aggiunge: ”Appaiono evidenti, però, le continue provocazioni degli enti locali nei confronti della popolazione a fronte di un quasi totale disinteresse verso gli ancor più evidenti abusi di potenti imprese che usurpano il territorio per mero lucro. L’iniquità per questi illeciti, impuniti e relativamente tollerati, obbligatoriamente genera nel cuore degli isolani – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – una forte esasperazione, lasciandoli usurpati della giustizia e così tentati a commettere l’errore di ricorrere alle maniere forti per vedere rispettato il diritto ad avere una casa”.

lunedì 18 gennaio 2010

Ischia nel caos per abusivismo e demolizioni, il punto di Di Mauro


Il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti commenta il disagio della popolazione, vittima del malcostume politico

Demolizioni, avvisi di garanzia, abusi, lentezze burocratiche: si prospetta un inverno nel caos per Ischia e a otto mesi dal primo abbattimento le ruspe torneranno per eseguire le sentenze passate in giudicato che la Procura Generale di Napoli sta tentando di far eseguire malgrado l’opposizione dei sindaci dei centri abitati isolani. La celebre località campana diventa così un emblematico esempio della doppia faccia dell’intera nazione: da una parte bellezze turistiche senza eguali, dall’altra disparità e illegalità. Quest’ultima istanza coinvolge la famiglia Impagliazzo. La vicenda è però lontana dal classico filone della speculazione edilizia. In un zona dove imprenditori del campo alberghiero e della ristorazione avviliscono il territorio con mostri di cemento, violando qualsiasi norma ambientale, la dimora seppur abusiva dei coniugi Luigi e Raffaella rappresenta maggiormente il tentativo di soddisfare il diritto alla prima casa piuttosto che uno stereotipato malcostume italiano.

“Risulta davvero arduo credere che un piccolo cittadino possa essere considerato un nemico pubblico da sconfiggere con ruspe e carte bollate”. Queste le parole di Angelo Di Mauro, vice responsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, che aggiunge: “E’ giusto che lo Stato assicuri la legalità, ma in un panorama economico infestato da conflitti d’interesse e furbizia sarebbe ancora più corretto che la ottenga con responsabilità, coerenza e buon senso. Il cittadino indifeso, novello Davide, vinto dallo strapotere di una titanica burocrazia, meriterebbe assistenza ed incentivi piuttosto che cieca intransigenza”, conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello de Pierro.

giovedì 14 gennaio 2010

Carcere di Poggioreale, Italia dei Diritti chiede intervento istituzionale


Lo sdegno congiunto della viceresponsabile campana Licia Palmentieri e del responsabile per la Giustizia Giuliano Girlando: “E’ necessaria una maggiore tutela dei carcerati”


Napoli – Col raggiungimento del poco invidiabile primato di 2.680 reclusi, la situazione del carcere di Poggioreale, il più vecchio del capoluogo campano, ha assunto ormai i tratti di un’emergenza. Condizioni fatiscenti, un sovraffollamento stimato nell’ordine di mille unità oltre la capienza massima prevista, celle ospitanti fino a nove detenuti ognuna, condizioni igieniche precarie e un numero di agenti penitenziari ormai fermo dal 2001. Uno scenario che ha spinto l’Italia dei Diritti, nelle persone della viceresponsabile campana Licia Palmentieri e del responsabile per la Giustizia Giuliano Girlando, a invocare a piena voce un intervento istituzionale: “Alfano ha appena ottenuto l’approvazione di un decreto speciale per la costruzione di nuove carceri – ha commentato la Palmentieri – ma per me è solo una ‘boutade’ elettorale che non avrà seguito, perché serviranno circa 15 anni per costruire nuove strutture, mentre si potrebbero attuare soluzioni più rapide, penso all’adattamento di edifici dismessi, che potrebbero senza dubbio accelerare i tempi. Garantire un’esistenza più umana ai detenuti è doveroso – incalza la viceresponsabile campana dell’Italia dei Diritti – perché il carcere deve essere sì punitivo, ma anche finalizzato a un recupero sociale dell’individuo. Si dovrebbe prestare più attenzione al tema, anche in conseguenza del caso Cucchi, che ha una certa correlazione con il quadro carcerario italiano. Ci auguriamo, pertanto – conclude –, che lo Stato prenda a cuore quelli che appaiono sempre come i soliti dimenticati”. La corrispondenza tra la morte di Stefano Cucchi e il tema del sovraffollamento delle carceri è stata ribadita anche da Giuliano Girlando, responsabile per la Giustizia del movimento nazionale: “La tutela dei carcerati – spiega – è un obiettivo primario che le istituzioni devono impegnarsi a raggiungere perché, come abbiamo visto nel caso Cucchi, c’è stata una violazione dei diritti del detenuto ed è evidente che è un aspetto che viaggia di pari passo col sovraffollamento. Oltre questo, il governo deve fare chiarezza sulla presenza di fondi per nuove strutture carcerarie, magari stanziandone una parte per incrementare il numero delle forze dell’ordine, polizia penitenziaria compresa. L’aspetto più importante, però – conclude il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, è la riapertura delle carceri già esistenti, come quelle di Pianosa e dell’Asinara, soprattutto per quei reati per i quali il 41 bis appare necessario”.