venerdì 16 luglio 2010

Cosentino dimesso mantiene funzioni partito campano. La reazione di Di Mauro

Il viceresponsabile regionale dell’ l’Italia dei Diritti: “Le giovani leve politiche cercano nuove strade poco chiare”

Napoli, 16 luglio 2010 – “Nessuna sorpresa all’indomani delle dimissioni da Sottosegretario di Cosentino, che nonostante tutto, continuerà a occuparsi della componente PdL regionale. – questa l’amara constatazione di Angelo Di Mauro, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti – Tutto quello che è collegato al partito di maggioranza in regione e in Italia, è basato su fondamenta giuridiche poco chiare”.
L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro pone l’accento sull’inevitabile intreccio di poteri che permette la sopravvivenza e il primato in termini di voti, ad un partito come quello che ha espresso la persona di Stefano Caldoro al governo della regione. “Nessuno degli “associati” può prescindere dal collegamento e dalla accettazione più o meno tacita di pratiche non immacolate. Così come Berlusconi è riuscito a tamponare l’emergenza della monnezza, solo con il placet di clan camorristici, così le nuove leve politiche non disdegnano collusioni nuove e inusitate ma non troppo”
Il pensiero di Di Mauro va umanamente agli elettori confusi ed ingannati dalla promessa tradita di un nuovo corso politico, che per il momento di nuovo dimostra soltanto lo sviluppo di originali direzioni e tentativi di manovra deprecabili. “Non nego che Cosentino, come dicono molti suoi strenui difensori, possa essere una brava persona, ma quando il centro nevralgico dell’organismo è malato anche i suoi organi periferici lo sono”.

lunedì 5 luglio 2010

Lotta ai lidi illegali a Napoli, la Palmentieri plaude alle forze dell’ordine



La viceresponsabile campana dell’Italia dei Diritti: “Eccellente intervento contro l’illegalità che danneggia i cittadini ma il Comune metta a disposizione più spiagge libere per la popolazione”

“Dispiace che la fascia di popolazione evidentemente più colpita dalla crisi abbia come unica fuga dalla calura estiva i pochi tratti resi accessibili legalmente e che, di conseguenza, si rifugi a frotte presso i lidi organizzati abusivamente ma la lotta all'illegalità passa anche dalla rimozione degli stabilimenti balneari abusivi che violano le norme di sicurezza e le zone sottoposte a vincoli paesaggistici. Purtroppo, incidenti come il dramma di Ventotene, dove una frana del costone delimitante la spiaggia causò la morte di due ragazzine adolescenti, ci ricordano la concreta eventualità che altre sciagure possano verificarsi in zone non adibite alla sosta dei bagnanti”. Queste le parole della viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, Licia Palmentieri, alla notizia del maxi sequestro e sgombero di lidi abusivi in Campania nella zona di Posillipo, nell’area di Marechiaro e Nisida, dove gli esercenti non autorizzati facevano pagare un ingresso ai bagnanti dai 5 ai 10 euro e soprattutto invadevano zone protette da vincolo paesaggistico e potenzialmente pericolose per la caduta di massi. I gestori degli stabilimenti illegali sono stati denunciati per occupazione di suolo demaniale ed esercizio abusivo della professione. Spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Nell'ambito dell'operazione sono state sequestrate anche piattaforme-solarium non costruite a norma e i cittadini dovrebbero ringraziare la solerzia delle istituzioni nel proteggere la loro incolumità. Senza dimenticare che la vendita di derrate alimentari si verificava fuori controllo, magari con maggiorazione di prezzi nel peggiore sciacallaggio turistico o nella concreta possibilità di commercio di alimenti non sottoposti a controlli qualitativi. Oltre alla sicurezza della popolazione, tali operazioni sono volte anche alla prevenzione di attività che possano foraggiare in qualunque modo la criminalità organizzata, oltre alla necessità di tutelare un territorio dal turismo selvaggio. Auspico al più presto la messa in sicurezza e l’apertura di ulteriori zone attrezzate messe a disposizione della popolazione dal Comune stesso, vista la grande richiesta, anche se non possiamo dimenticare che il mare del golfo non rientra, purtroppo, tra le zone meno inquinate del Paese. Come disse qualcuno – conclude la Palmentieri - ‘il mare non bagna Napoli’. E’ lì ma è di difficile fruizione”.